Lab.A.P.

LAB.A.P. LABORATORIO DI APPRENDIMENTO PERMANENTE in risposta all’AVVISO PUBBLICO PER IL MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI della Regione Toscana.
La finalità generale dell’Avviso è di sostenere e supportare le relazioni tra il mondo della scuola e mondo del lavoro al fine di facilitare la transizione, anche in termini di adeguamento delle competenze alle trasformazioni digitali odierne, nel quadro della Quarta Rivoluzione Industriale. LAB.A.P. è una proposta condivisa tra gli Istituti secondari superiori Dagomari e Gramsci Keynes di Prato, l’impresa Tecno-sistemi, l’Università degli Studi di Firenze e l’Agenzia formativa Foreda Toscana per sperimentare nuove modalità didattiche che, in continuità con la metodologia dell’alternanza scuola-lavoro, possano favorire – soprattutto negli studenti più scarsamente motivati – pratiche formative innovative tese, da una parte, a valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento, dall’altra, a contrastare il numero di coloro che abbandonano la scuola e incontrano difficoltà nella ricerca di un lavoro stabile.

POR FSE Regione Toscana 2014-2020
AVVISO PUBBLICO PER IL MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI
Laboratorio di Apprendimento Permanente
LAB.A.P.
Le ragioni
E’ una proposta condivisa tra scuole, imprese, agenzia formativa e comunità per sperimentare nuove modalità didattiche che, in continuità con la metodologia dell’alternanza scuola-lavoro, possano favorire – soprattutto negli studenti più scarsamente motivati – pratiche tese a valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento, per contrastare il numero di coloro che abbandonano la scuola e incontrano difficoltà nella ricerca di un lavoro stabile

La specificità
Il progetto si avvale anche del fatto che tre partner istituzionali: gli Istituti Dagomari, Gramsci-Keynes e l’impresa Tecno Sistemi convivono nella stessa area cittadina e da tempo hanno avviato collaborazioni che assumono sia la forma di accordi a più ampio raggio, sia di convenzioni operative specifiche come testimonia una partnership privilegiata per molte attività di alternanza scuola-lavoro.

Il progetto
La proposta sollecita a operare in modo che siano gli insegnanti delle scuole a farsi carico di integrare, in una offerta unitaria ed organica, gli apporti derivanti da componenti formative diverse: i referenti di Tecno Sistemi, azienda che opera nella filiera delle ICT; i ricercatori del Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Firenze impegnati da anni nella elaborazione di una metodologia didattica innovativa; gli esperti di Foreda Toscana, agenzia formativa che da tempo opera nell’ambito dell’educazione degli adulti; gli stessi docenti esperti di didattica che già operano nelle scuole partecipanti.

Per procedere in questa direzione l’impegno progettuale
• sollecita il coinvolgimento degli studenti attraverso una costante azione di orientamento e accompagnamento in entrata e in itinere degli studenti;
• propone un’offerta formativa legata allo sviluppo di specifiche competenze: in parte trasversali alle diverse aree disciplinari e in parte relative all’ambito delle ICT
• si organizza attorno ad un laboratorio che si caratterizzi come “intervento esperto” e impegno concreto della scuola per il recupero degli studenti più in difficoltà e a rischio di esclusione.

Quale didattica nel Laboratorio?
I percorsi didattici, organizzati attorno a temi/problemi a carattere pluri-multi-trans-disciplinari, si baseranno sulla “ricerca-investigazione” (web inquiry), un’azione in cui gli studenti saranno
chiamati a collaborare nell’utilizzo degli strumenti e delle risorse del web per trasformare ciò che apprendono in conoscenze significative e in progetti che abbiano un riscontro di autenticità nel mondo reale. E’ questa modalità di coinvolgimento attivo degli studenti, una forma di apprendimento orientato verso l’inquiry, a rendere l’ambiente del Web Quest motivante dal punto di vista pedagogico. Si fa riferimento a un modello messo a punto dall’Università di Firenze (cfr. A. Calvani, L. Menichetti et alii, 2013-2016) che richiama i principali assunti del costruttivismo e dell’apprendimento situato. Un modello didattico che pone gli alunni al centro del processo di apprendimento e sposta l’insegnante dal suo vecchio ruolo a quello di facilitatore e guida durante l’intero processo. Una modalità che consente agli studenti di costruire autonomamente la propria conoscenza interagendo con un ambiente di apprendimento che, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e del laboratori multimediali, diviene un contesto socio-cognitivo ottimale.

Quali attività
Per l’Istituto Dagomari si prevedono per ciascun modulo 152 ore di attività formative e 30 ore di orientamento da realizzare con le classi del primo biennio.
Laboratori (sulle tematiche richieste dalla scuola)
1 Educazione all’informazione
2 Educazione ai (social) media
3 Educazione alla lettura e alla scrittura in ambienti digitali
4 Cantiere edile in realtà virtuale
5 Laboratorio mobile per lo sviluppo delle competenze di base
6 Topografia 2.0: laboratorio re-mods (riqualificazione energetica
monitoraggio diagnosi strutturale)
7 Orientamento

• Interventi che consentano l’avvicinamento del percorso didattico al “territorio” e alla realtà
produttiva locale
• Didattica per competenze
• Calendarizzati in 4 ore a settimana per 28 settimane per ciascuna classe per anno
scolastico
• Metodologia del web inquiry (approccio sfidante)
Orientamento
Ore individuali Ore di progetto Totale ore ad allievo
In ingresso 10 2 12
In itinere 8 2 10
In uscita 6 2 8
Totale 24 6 30

La fase di programmazione

ISTITUTO DAGOMARI
Lo schema della ricerca-azione partecipativa (modello INDIRE) si articola in tre sequenze interconnesse, ognuna delle quali si conclude con un momento di riflessione/valutazione degli interventi del gruppo. La prima sequenza si riferisce alla formazione del gruppo di lavoro e al suo addestramento; la seconda ingloba l’analisi e la definizione del problema da parte del gruppo, la costruzione di strumenti e la formulazione di un’ipotesi di azione. L’ultima sequenza comprende la definizione degli obiettivi, lo sviluppo di un piano di intervento e la diffusione dei risultati.
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– Gruppo di ricerca-intervento, costituito da circa 10 docenti di discipline diverse impegnati nei diversi indirizzi di studio, coordinato da un tecnico ricercatore di Foreda. Preliminarmente, si condivide nel gruppo di lavoro l’impostazione della ricerca e si definiscono gli accordi generali relativi ai singoli laboratori da sviluppare: quali argomenti (vedi proposte già fatte dal gruppo degli insegnanti !), quali discipline, quali competenze trasversali, quali attività interdisciplinari prevedere e chi se ne occupa, quali criteri seguire per la valutazione etc.
– Il gruppo di lavoro imposta la programmazione dei tre moduli previsti dal progetto:
1
Educazione all’informazione
2
Educazione ai (social) media
3
Educazione alla lettura e alla scrittura in ambienti digitali
compilando apposite schede e prevedendo per ciascun modulo le attività per lo sviluppo dei percorsi didattici, organizzati in competenze trasversali e professionali, declinati attraverso le aree disciplinari, arricchiti dai saperi esperti della realtà lavorativa (TT Tecnosistemi);
– il gruppo di lavoro procede nella programmazione e nella definizione del calendario, degli interventi da realizzare nella classe, nel laboratorio, in compresenza, e/o in azienda. Ogni docente svolge la propria attività seguendo la pianificazione prevista e registra le eventuali variazioni intervenute; periodicamente, il gruppo riesamina la programmazione ed eventualmente riaggiusta la parte non ancora realizzata del programma (la revisione della programmazione può riguardare tutte le attività
– il coordinatore di laboratorio assembla i diversi contributi e le diverse pianificazioni operative in una scheda riassuntiva e la verifica/condivide con gli insegnanti dei consigli di classe coinvolti, con i tutor aziendali che hanno collaborato alla stesura del percorso di apprendimento e con le altre figure che compongono il gruppo di lavoro (esperto di orientamento, ricercatore, figura esperta del mondo del lavoro);

La fase realizzazione
I percorsi didattici da realizzare in azienda, avranno la caratteristica di affrontare le diverse aree tematiche nell’ottica della realtà lavorativa e nella prospettiva di educare all’imprenditorialità, aspetti quest’ultimi che aiuteranno gli studenti nel processo di empowerment, facendo accrescere la capacità di controllare attivamente le loro scelte e favorire la consapevolezza delle potenzialità di cui sono dotati